“Come si può non amarli tutti?”
di Ruggero Assandri

 

 

·        Scoperta negli anni

Quanto importanti fossero stati tutti, nessuno escluso, i miei compagni del liceo, e molto più dei professori, fu una scoperta maturata lentamente negli anni; anche se i grandi avvenimenti, belli e brutti di una vita vissuta di corsa mi sono piovuti addosso in tempi successivi a quei cinque anni, spesso sotto altri cieli e tra altra gente.

 

La fine del liceo, culminata nella maturità, coincise, per me, con la fine del lungo sereno periodo delle certezze, ben paragonabile a una calma navigazione sulle acque placide di un, seppur vasto, golfo amico.

Fui subito invitato ad affrontare le paure, le insidie, ma anche le esaltanti onde del “Mar grando” della vita.

 

Ma questa è un'altra storia!

 

Resta il fatto che alcuni anni fa acquistai una vecchia grande casa, a Muscletto, un piccolo borgo nella bassa friulana: una casa con gli spazi necessari a raccogliere le mie idee sparse un poco ovunque e dove ogni tanto riposarmi dal mio continuo cabotaggio.

 

Mi parve fosse il posto giusto dove poter dignitosamente ospitare un discreto numero di persone contemporaneamente. Ma come spesso accade nelle umane vicende, le cose andarono diversamente; così che, quando un giorno ricevetti dal Liceo Scientifico Vittorio Veneto un gentile invito che mi pregava di ritirare con sollecitudine (cosa che a tutt'oggi non ho ancora fatto) il sudato diploma ormai giacente da quasi trent'anni, decisi che, casa o non casa, era venuto il momento di darsi una mossa.

 

·        La cena del ‘99

 

Superato il timore iniziale di essere mandato a quel paese, sono bastate tre o quattro telefonate per dare il via a una reazione a catena che in breve si è concretizzata in quella cena del giugno scorso.

 

Finalmente me li sono trovati quasi tutti intorno a una tavolata, visibilmente contenti di esserci, con qualcuno che perfino mi ringraziava per quel nulla che avevo fatto per rendere possibile quel gradito raduno.

 

Parola di vecchio marinaio: è stato come approdare al proprio scalo di armamento; e quando, dicevo, li ho visti tutti decisamente migliori di allora, cresciuti... donne e uomini maturi con storie da raccontare e la voglia di farlo per saldare il tempo trascorso, gli occhi pieni di domande, di curiosità....insomma pieni di vita, mi sono detto: "Ruggero, come si può non amarli tutti !"

 

 Ruggero Assandri

 Milano, 20 settembre 2000