Dietro fortissima insistenza di Maurizio, nonostante la mia nota incapacità nello scrivere (ampiamente dimostrata in cinque anni di liceo) sono stato da lui pregato di redigere qualche riga da inserire nell'opuscolo commemorativo della 5a F. Mi scuso, fin d'ora, della pochezza di questo scritto al confronto di quanto scriverà la Geat (tutti ricorderete la frase del Tissoni: “ma cosa ha fatto Geat, questo tema non è alla sua altezza... Tenga.. Sette”). Persino mia moglie conserva gelosamente un unico scritto, spedito in occasione di un esame universitario, che con molta originalità dice “in bocca al lupo”. Voglio solo dirvi che sono grato a quanti, a rischio di sembrare un po' patetici, si sono dati da fare per cercare di ricreare la classe 5a F che i casi della vita avevano diviso. Grazie a questi “eroi d'altri tempi” potremo festeggiare tutti insieme i nostri 50 anni sperando di ritrovare anche qualche compagno che non era venuto all'ultima commemorazione (maturità). Confidando nella vostra clemenza, spero di avere acquisito con queste poche righe il privilegio di ricevere il libretto che forse, come promette il Bossi, verrà dato alle stampe.([i])
Vostro Massimo Seveso
[i] N.d.r. In data 23.9.2000 il curatore della presente
si è incontrato con Massimo Seveso e l’ha ringraziato innanzitutto per
aver ottemperato al Suo impegno con la consegna di un fogliettino
dattiloscritto contenente l’elaborato di cui alle righettine della
pagina precedente. Nella stessa giornata ha intrapreso un lungo viaggio in auto
sempre in compagnia di Massimo. L’estensore di questa nota, munito di alcune
nozioni elementari di “comunicazione” e memore dei principi maieutici, si
apprestava, nell’occasione, a “sondare” la memoria storica di Seveso in
ordine agli eventi liceali che apparivano, “in primis”, quantomeno nebulosi. Grazie a un miniregistratore portatile, la
conversazione autostradale è stata quasi interamente registrata ed è depositata
agli atti. Lo stupore del raccoglitore dell’anamnesi, qui in veste di
antologizzatore, è stato grande quando, con un profluvio pari al Tagliamento in
piena, è stato inondato da Massimo con aneddoti, racconti,
testimonianze, cronache, notizie, narrazioni, novelle, citazioni con
riferimenti a lapsus e bisticci linguistici degli ex docenti, il tutto
interrotto da: “Come, non ricordi? Era in terza!” oppure “Ma
dov’eri Maurizio nel ’68?” oppure ancora “Come fai a non rammentare
questo evento a palese valenza sessuale?” Se qualche lettore volesse fare
qualsivoglia ricerca enciclopedica riferentesi a “quegli anni”, posso
assicurare che l’uomo giusto cui rivolgersi è proprio Massimo Seveso.
Anche se, in vero, proprio non sembrerebbe a una prima e pur sommaria lettura
del suo “elaborato”. Il presente
(ancorché modesto) parere vale quale certificazione probatoria “pro
veritate”, anche a futura memoria. S.e.& o.